C’è un’arte che si fa ascoltare senza alzare la voce. Un’arte che non invade, ma accompagna. È quella di Alberto Chiancone, pittore della calma, della luce pensata, delle atmosfere sospese che raccontano la vita nei suoi dettagli più autentici.
Nato nel 1904 a Porto Santo Stefano, ma profondamente radicato a Napoli, Chiancone ha attraversato il Novecento con una pittura misurata e profonda. Ogni sua opera sembra un pensiero portato sulla tela, dove nulla è lasciato al caso: la composizione è ordinata, la luce scolpisce silenziosamente i volumi, i colori sussurrano più che gridare.
Gli Ostinati e il rinnovamento napoletano
Negli anni Venti, in una Napoli che osservava da lontano i fuochi delle avanguardie europee, nasceva il Gruppo degli Ostinati. Un manipolo di artisti determinati a riscoprire la pittura attraverso nuove armonie. Chiancone fu tra i fondatori di questo movimento che, pur rivoluzionario, agiva con la forza della coerenza e della riflessione. La sua voce, in quel coro, era tra le più limpide: attenta alla forma, fedele alla sostanza.
Figure, spazi, luce: il linguaggio visivo
Le tele di Chiancone raccontano frammenti di quotidiano con delicatezza. Interni domestici, giovani donne, sartorie e caffè diventano il palcoscenico di una realtà intima, sospesa, in cui ogni elemento è parte di un equilibrio fragile e perfetto. Non c’è enfasi, solo intensità trattenuta. È un realismo che non imita, ma interpreta. Una pittura che osserva e comprende.
Napoli, complice discreta
La città partenopea è presente in filigrana, mai protagonista, ma sempre indispensabile. Si manifesta nei colori caldi, nella luce che rimbalza sui muri, nella postura dei personaggi. Napoli non invade, ma accompagna: è sfondo e sentimento, contesto e respiro.
Un maestro che ha seminato bellezza
Insegnante stimato per decenni al Regio Istituto d’Arte di Napoli, Chiancone ha formato generazioni di artisti, lasciando un’impronta silenziosa ma duratura. Le sue opere sono state esposte nelle principali rassegne nazionali e internazionali, ma è nella memoria dei suoi allievi e nel cuore degli estimatori che la sua arte continua a vivere.
Un’eredità che resiste al tempo
Nel mondo accelerato dell’oggi, l’opera di Chiancone invita a rallentare. A guardare davvero. A trovare bellezza nei dettagli che spesso sfuggono. È un’arte che non cerca lo stupore, ma la verità. Che non dimentica le radici, ma le trasforma in poesia visiva. Un’eredità fatta di equilibrio, luce e silenzio.