La luce abita il blu: l’arte contemplativa di Bluer

Opere Lorenzo Viscidi Bluer

C’è un punto in cui la pittura smette di raccontare e comincia a respirare. È lì che nasce l’universo di Bluer, nome d’arte di Lorenzo Viscidi, artista veneziano che ha fatto del blu il suo linguaggio primario, la sua grammatica poetica, la sua filosofia visiva. In quel colore apparentemente semplice, egli trova l’eco del cielo e del mare, ma anche la vibrazione silenziosa dell’assoluto.

Il blu come pensiero, non come pigmento

Per Bluer, il blu non è un colore, ma una condizione mentale.

È profondità e leggerezza insieme, mistero e chiarezza, silenzio e energia. La sua pittura nasce dall’idea che il colore possa aprire varchi percettivi, diventare spazio, tempo, emozione. Ogni opera è una soglia da attraversare, un invito a perdersi nella luce per ritrovare un senso di equilibrio.

Dal gesto alla materia

Nel corso della sua ricerca, Bluer ha progressivamente abbandonato i limiti della tela per esplorare la tridimensionalità. Plexiglass, vetro, resine e materiali trasparenti diventano parte integrante del suo linguaggio. La luce non è più un elemento che illumina il quadro, ma entra nell’opera, si muove, respira con essa.
Queste superfici riflettenti e porose dialogano con l’ambiente circostante, trasformando ogni lavoro in una presenza viva, in continuo mutamento.

Spiritualità contemporanea

Dietro la sua estetica rigorosa e minimale, si cela una tensione profondamente spirituale. Bluer invita a contemplare, a rallentare, a riconoscere la bellezza nei vuoti e nelle pause. La sua arte è una forma di meditazione visiva, in cui il colore si fa preghiera laica e la luce diventa un linguaggio interiore.
Osservare le sue opere significa sostare davanti a un enigma: la semplicità apparente nasconde una complessità che si svela solo nel silenzio.

Un orizzonte internazionale

Dalle esposizioni in Italia a quelle all’estero, Bluer ha saputo mantenere intatta la coerenza della sua poetica, dialogando con gallerie e istituzioni in numerosi Paesi. La sua ricerca, pur radicata nella sensibilità veneziana per la luce e la materia, si apre a una dimensione universale, capace di parlare a chiunque si lasci attraversare dal colore.

L’arte come esperienza di respiro

Guardare un’opera di Bluer significa sospendere il tempo. Le sue superfici luminose ci ricordano che la pittura può ancora essere un luogo di calma, un approdo per l’occhio e per l’anima.
In un mondo saturo d’immagini, il suo blu non urla — fluttua.

E nel suo silenzio visivo, ci restituisce qualcosa che avevamo dimenticato: la meraviglia del guardare.

Luigino De Martinis

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